The Collector

Il mio segno zodiacale

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view post Posted on 10/10/2010, 13:36     +1   -1
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22 dicembre – 20 gennaio


terra – mutevole – fisso – impacciato!!!


….ciao amici miei…eccoli qui i miei cari capricornini…


…mi piace parlare del capricorno perché è un segno amico..non tutti i capricorno lo sono bhè questo è chiaro…ma come si dice..


il vero capricorno è quello che se ti da la sua amicizia è per la vita…ed è un’amicizia vera leale e molto sincera.


…è molto diretto il capricorno..diretto e franco..se ti deve mandare in quel paese lo fa senza giri di parole…ci andate punto e basta..


poi è anche capace di venire a riprendervi..ma in quel momento d’ira..ihhh se ci andate in quel paese..ed è meglio per voi andarci


perché vedere un capricorno infuriato non è roba per tutti.


…strabuzza gli occhi..si gratta il mento..si rassetta i capelli..si mette in posizione quadra..mani sui fianchi gambe divaricate e..comincia a urlare.


…voi in quel momento non esistete più…lui urla…strepita e si arrabbia…e voi..voi dovete ascoltarlo capirlo e…andarvene..


si è meglio..andatevene dove lui dice che dovete andare..


..poi gli si passa questo sia chiaro..il capricorno non è capace di portare rancore..è troppo pigro per farlo..ma in quel momento


d’ira che gli dura pochissimo (per fortuna)..diventa irriconoscibile.


…ma che accidenti gli avete fatto per farlo scattare in quel modo?!


…ma sicuramente niente di grave..per voi…ma per lui quel niente di grave per voi è la fine del mondo.


…cosa fa scattare un capricorno in quel modo??!


La slealtà..la bugia…l’inganno…il menefreghismo..e l’assoluta mancanza di desiderio in amore.


..non parlo di sesso…parlo proprio d’amore.


…a lui piace sentirsi dire ti voglio bene e ti amo..a lui piace sentirsi vezzeggiato come un bimbo piccolo piccolo..a lui piace tutto


quello che gli piace.


…e se si rende conto che voi e parlo sia della persona amata che di un amico..siete stati per qualche verso sleali..o gli avete detto


una piccola bugia..o l’avete ingannato in qualche modo..o vi vede fregarvene dei sentimenti e delle emozioni degli altri…bhè allora


si che scatta la molla di quanto ho detto sopra.


…gli piace lavorare..occuparsi del sociale…essere utile al mondo intero e non solo a voi..quindi partner o amici del capricorno seppiatelo


bene questo prima di legarvi a lui..per lui non esisterete solo voi..sarete importanti questo si..ma non sarete mai e sottolineo mai gli unici


interessi della sua preziosa..vita.


..oh caspita quanto considera prezioso il suo essere vivo..quanto adora stare al mondo e viverci totalmente..tanto e poi tanto..quindi voi


non potete chiuderlo dentro uno spazio angusto che può essere una casa o un appartamento o un amore..lui vuole e deve sentirsi libero


di girovagare come meglio crede…zaino in spalla…e si parte..e se voi non gli andate dietro..tanto meglio…aspettatelo a casa..


lui ritornerà sempre più innamorato di prima..sempre più amico di prima.


….avete bisogno di aiuto??! Il capricorno c’è…per qualsiasi cosa..ha le mani d’oro il nostro amico..e l’ingegno acuto di un genio alle prime armi..


ma di diciamocelo un po’ francamente..a volte è un pasticcione…lui vorrebbe far tutto..in fondo sa anche far tutto…ma va troppo di fretta..


e a volte pecca anche un po’ di presunzione..quindi inciampa cade e si fa male…perché “la vergogna” di aver sbagliato…bhè lui non la regge proprio.


…e non gliela fate pesare..perché da amico è capace di passare in un baleno ad acerrimo nemico…e avere nemico un capricorno..


io ve lo sconsiglio proprio.


…non porta rancore questo è vero..ma farà di tutto per farvi passare qualche bel brutto quarto d’ora..e non fa nulla se ci vorranno anni


secoli e millenni..prima o poi ve la farà pagare.


…ci sono molti segni capaci di andare d’accordo con un capricorno..ma quelli che lui preferisce in assoluto sono il segno della vergine e


dell’acquario…ecco lui adora la gente di quei due segni..


e tutti gli altri?!? Ahoo ma quanti segni ci sono dice un capricorno..e poi perché scusate dovrei andare d’accordo con tutti?!?


…esigente eh il nostro amico..ma fa bene…fa molto molto bene.


Vergine - Acquario - capricorno - Pesci - Scorpione -Leone


..ciao capricornini..vi voglio bene..e non poco!!!!



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Dodici Segni Raccontano..una storia!!!


Agli albori della nascita del mondo… in un tempo mai dimenticato dall’uomo, ma cosi lontano ormai nel suo cuore… da un punto invisibile dell’universo un cantore guardava la crosta terrestre e sospirava, accanto a lui un menestrello con in mano una cetra strappava dalle corde dello strumento una languida cantilena, quando ad un certo punto il cantore guardò il ragazzo accanto a lui...
“Non ti sembra che sia giunto il momento di fare qualcosa?”
Il ragazzo smise di suonare.
“Non capisco maestro.”
“E’ tutto cosi buio laggiù, cosi senza vita, non credi che forse...e poi siamo soli, senza compagnia, soli tu ed io in questo immenso universo senza luce.”
“Si annoia con me maestro?” chiese tristemente il ragazzo.
“No, ma è che mi sembra che manchi qualcosa.”
“Cosa vorrebbe fare?”
“Ascolta e guarda.”
Cosi dicendo la sua voce intonò una dolce canzone, mentre le sue mani si muovevano al ritmo della musica che usciva dai suoi occhi.
Il ragazzo guardò, e accanto a lui iniziarono a muoversi delle piccole luci, dapprima una, due, poi tre, poi quattro, finche al ragazzo fu impossibile contarle, quindi una luce più forte e bianca scaturì da una palla rotonda...
“E’...ma come ha fatto maestro?”
“Ho cantato ragazzo.”
“Ma cos’è? Tutte queste luci e quella più grande laggiù cosa sono?”
“Sono delle stelle, e quella laggiù è la luna, e da ora in poi illumineranno il buio della notte..”
Trascorsero delle ore, e il ragazzo riprese a suonare il suo strumento.
“Manca ancora qualcosa...” disse il cantore.
“Ancora maestro?”
“Si, manca questo...”
Il cantore riprese a cantare, ma stavolta la melodia era diversa, più forte, più vibrante...
Ed ecco una palla di fuoco scaturire dall’ombra della notte, mentre le piccole luci e la grande luce si andavano affievolendo.
Il ragazzo socchiuse gli occhi...
“E questo cos’è? Sta emanando un forte calore maestro.”
“Questo si chiamerà sole”
“E a cose serve questo sole?”
“A dare la vita.”
“Ma a cosa maestro, vivevamo bene anche senza di lui.”
“Non a noi, ragazzo, non a noi...” Il cantore riprese a cantare, ed ecco la sua voce uscire morbida, ed un gran tappeto erboso nacque sulla crosta terrestre, mentre delle cose spuntavano qua e là, quindi delle cose ancora più grandi nacquero e salirono verso di loro...
“Ma cosa sono maestro?” chiese il ragazzo estasiato.
“Chiameremo erba quella grande distesa, quelli che si intravedono sono i fiori, e i più grandi sono alberi...”
“Ma sono tutti diversi...”
“Nemmeno tu ed io siamo uguali.” rispose il maestro sorridendo.
Quindi il cantore riprese a muovere la bocca, e le note uscirono da lui e caddero sulla terra, sempre di più, sempre di più...e quando toccavano il suolo iniziavano a correre, a correre, formando in alcuni punti chiazze molto grandi, fin quando ad un certo punto le note toccando il suolo si ammucchiavano fino a crescere in alcuni punti di qualche metro, in altri arrivando quasi sino alle stelle.
Il ragazzo guardava tutto ciò estasiato...
“Non stare li a bocca aperta, ho bisogno di te ragazzo...”
“Ma cosa sono?”
“Sono fiumi, ruscelli, e quelli più grandi sono i laghi ed i mari...”
“E quelle cose alte, e quelle più basse?”
“Sono colline e monti...”
“E cosa potrei fare io maestro?”
“Devi tirare fuori dal tuo strumento il colore.”
“Il colore… e cos’è?”
“E’ qualcosa di magico, qualcosa che riempie il cuore, è la tua musica ragazzo.”
IL ragazzo guardò il maestro, poi lentamente prese a muovere le corde della cetra.
E il tappeto erboso si colorò di verde, e in mezzo le piccole cose assunsero mille colori, mentre quelle più grandi ebbero il marrone, il verde, alcune il rosso, altre il giallo screziato, ma ognuna aveva il suo marrone, e il suo verde; quindi il ragazzo alzò il tono della musica e le note che correvano si tinsero di azzurro, con qualche tocco di celeste, mentre le chiazze più grandi presero il colore del tappeto erboso mischiandosi con l’azzurro e il celeste delle note che correvano...poi il menestrello sorrise, e le corde del suo strumento presero a vibrare sempre più forte, e le note che si erano alzate fino a loro, assunsero dei colori strani, colori che danzavano dal giallo muschiato al marrone bruciato, e le colline si riempirono di un bel colore verde ambrato...e tutto questo continuò fin quando il menestrello fece tacere la sua cetra, e ammirò estasiato l’effetto.
“Che cosa ho fatto maestro?”
“Hai donato la tua musica ragazzo, ma guarda ora il sole che cosa sta facendo, guarda le cime di quelle montagne che si specchiano in quel lago.”
Il ragazzo guardò e quello che vide lo lasciò senza parole.
Davanti a lui le cime delle montagne avevano assunto un colore rosa acceso, e le acque del lago sottostante riflettevano quella meraviglia, e la sua acqua non era è più solo azzurra, ma aveva dei rivoli rosa, e verdi, e ancora rosa, e ancora azzurri...
“Non abbiamo finito, c’è ancora qualcosa da fare, ma ora dobbiamo farlo insieme...tu suonerai ed io canterò.”
“Cos’altro c’è da aggiungere a quest’opera meravigliosa?”
“La vita ragazzo.”
“Ma questa cos’è?”
“E’ come il tuo strumento senza corde.”
“Mi dica cosa debbo fare maestro.”
“Guarda cos’hai creato e suona.”
Il ragazzo cominciò a muovere le corde della sua cetra, mentre il maestro intonava una dolce melodia...e tutto prese vita...il vento iniziò a soffiare, le foglie seguivano il ritmo, i ruscelli presero a cantare, i fiumi a gorgogliare, i mari ad incresparsi...
“Maestro tutto ciò è stupendo, è ancor meglio della mia musica... “ esclamò il ragazzo guardando e cominciando a piangere...e mentre le sue lacrime scendevano sull’opera, alcune creature comparirono...ed ecco le farfalle, le api, gli uccelli...poi i leoni, gli elefanti, le gazzelle e tanti altri, ognuno per ogni lacrima, ognuno diverso...
“Ma cos’ho fatto maestro? Cosa sono?”
“Sono gli animali e ti appartengono ragazzo...”
“A me? E come ho...”
“Con la tua commozione hai fatto si che la vita si potesse quasi completare...”
“Quasi? Cosa manca ancora?”
“I sentimenti, le emozioni...”
“E dove mettiamo quelle cose maestro?”
“Non sono cose ragazzo, sono funzioni...e le metteremo...ma tu devi suonare ragazzo, la più allegra, e insieme la più triste melodia che tu abbia mai composto.”
Il ragazzo cominciò a muovere le corde della sua cetra, mentre un sorriso compariva nei suoi occhi, e più suonava più il sorriso si allargava al suo viso, scendeva lungo il corpo e scivolava all’interno di esso...
“Non ce la faccio maestro ad essere triste, guardo tutto questo e sento crescere l’allegria in me...come si fa a provare la tristezza vedendo quest’opera?”
“Negli animali, nella natura che noi abbiamo creato, c’è un ciclo ragazzo, il ciclo vitale, e può darsi che non ti possa piacere, ma è importante che ci sia...”
“Maestro oggi lei è strano, mi parla di funzioni e di cicli vitali, ma io non capisco, non so cosa lei voglia dire...”
“Guarda laggiù e intanto continua a suonare.”
Il ragazzo riprese a muovere le corde della sua cetra...e vide un leone correre dietro ad una gazzella e poi afferrarla e mangiarsela.
Il ragazzo fu scosso da un fremito di disgusto, di rabbia e di dolore, e l’allegria che c’era stata sino a quel momento lasciò spazio alla pena, poi guardò ancora e vide un cervo leccare un cucciolo accanto a lui, e la gioia si inoltrò nel dolore di poco prima, e il ragazzo suonò mischiando gioia, dolore, pena, comprensione...ed ecco nascere dal tappeto erboso due figure simili a lui, simili ma cosi diverse...due figure che ritte una davanti all’altra si guardavano, due figure vestite della sola pelle, due figure che si guardavano e si toccavano...
Il ragazzo smise di suonare e si ascoltò solo il respiro del creato.
“Cosa erano maestro?”
“Un uomo ed una donna...ed altri verranno dopo di loro e con loro...ora l’opera è completa ed io sono soddisfatto, e tu ragazzo? Tu come ti senti?”
“Io mi sento...non lo so maestro, è come se avessi compiuto qualcosa che pensavo di non poter mai realizzare, credevo di essere qui con lei per suonare, credevo di saper fare solo quello, pensavo che servisse solo quello, invece lei mi ha dimostrato che sono capace di poter compiere altro, e quell’altro mi piace, mi fa sentir bene...grazie maestro, grazie per quello che mi ha dimostrato oggi, per avermi fatto conoscere un altro me stesso...”
“Di niente ragazzo, sono qui per questo...”
“E che ne sarà di quell’uomo e quella donna? E degli animali? Delle stelle, della luna, del sole, degli alberi, dei fiori, che ne sarà di tutto questo?”
“La natura andrà avanti seguendo il suo istinto, l’uomo e la donna metteranno al mondo dei figli...”
“Si starà sempre meglio allora...”
“Magari fosse cosi facile ragazzo...ma l’uomo non è semplice, rammenti quando hai provato rabbia nel vedere il leone che divorava la gazzella? Se avessi dato ascolto al tuo istinto saresti corso li e avresti distrutto il leone perché compiva un gesto insito nel suo essere, mentre hai fatto quello che è più giusto per l’essere umano, hai ascoltato la tolleranza, e la comprensione è scesa infine dentro di te...perché tu hai capito...hai compreso che la natura vuole questo, la natura deve seguire il suo ciclo, ma l’uomo non è pronto a comprendere ciò, non accetta che qualcosa si compia senza la sua mano, e allora potranno nascere conflitti, uomo contro uomo, uomo contro donna, donna contro donna, padre contro il figlio, madre contro figlia, e tutto per avere il potere sulla “natura”... mi dispiace ragazzo, eppure sarebbe cosi semplice, se solo l’uomo rammentasse che è nato con la natura, che l’uomo è la natura...ma l’uomo vuole che la natura segua il corso che lui dice, l’uomo è anche questo...”
“Ma allora...perché abbiamo creato tutto ciò? Perché maestro? A cosa serve se l’uomo si metterà contro l’uomo, se la donna si opporrà alla donna, se il padre fermerà la natura del figlio? Se la madre farà altrettanto. Perché allora metterli al mondo questi figli maestro?”
“Perché l’uomo avrà paura ragazzo...”
“Paura di cosa maestro, mi spieghi perché il solo pensiero mi fa inorridire...abbiamo messo tutta la nostra arte per creare qualcosa di meraviglioso, e non posso credere che due esseri che poco fa ho visto guardarsi con l’amore della mia musica, possano mettere al mondo altri uomini o donne come loro, per poi non permettergli di suonare i loro strumenti, per favore maestro mi faccia intravedere una risposta, sto troppo male, mi aiuti la prego...”
“Perché l’uomo non ricorda da dove è nato, perché sente solo la paura, la paura di perdere il dominio su un altro essere vivente, e non capisce che cosi facendo perde l’unico vero potere che ha...l’amore per se stesso e quello delle persone che lo circondano...”
“Facciamo qualcosa maestro, suoniamo ancora...”
“Dovremmo farlo per l’eternità ragazzo, te la senti?”
“Sono pronto maestro...forse un giorno l’uomo ci sentirà, e capirà cosa sta perdendo...”
“Allora ragazzo comincia, e tienti pronto...”
“A cosa?”
“A subire delle sconfitte, a sentire in te l’impotenza quando avvertirai che l’uomo non ti vorrà ascoltare.. e tu suonerai, e suonerai, ma la tua musica si disperderà nel vento...”
“E nei ruscelli maestro, nei fiumi, e andrà nel mare, e salirà in cima alle montagne, e sarà sempre più forte, perché ci sarà il sole a scaldarla, e la luce delle stelle e della luna ad illuminarla, e l’uomo un giorno potrà finalmente ascoltarla...”
“Forse ragazzo, forse...ma hai tanta grinta che probabilmente qualcuno un giorno ascolterà, e la farà sentire ad altri e ad altri ancora...forza ragazzo mi hai convinto...”
Il ragazzo iniziò a suonare, mentre la voce del maestro cominciò a disperdersi per il creato, e si mischiò con il vento, con i ruscelli, con i fiumi...ed è un peccato, che l’uomo si sia dimenticato di prestare orecchio.


ciao


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